Martedì 12 settembre il Parlamento UE ha votato sulla revisione della c.d. Direttiva RED II (Direttiva UE 2018/2001), che promuove la diffusione delle energie rinnovabili, adottando un testo già concordato nel trilogo.

Tra le varie novità, la quota minima di energie rinnovabili nel consumo finale di energia dell’UE viene elevata dal 32% al 42,5% entro il 2030, prevedendo semplificazioni nella concessione di autorizzazioni per nuovi impianti di energia rinnovabile.

Vengono previsti inoltre criteri più severi sull’uso della biomassa per garantire che l’UE non sovvenzioni pratiche non sostenibili, quali impatti negativi sulla qualità del suolo e sulla biodiversità.

Nel settore dei trasporti, la diffusione delle energie rinnovabili dovrebbe portare a una riduzione del 14,5% entro il 2030 delle emissioni di gas a effetto serra, utilizzando una quota maggiore (5,5%) di biocarburanti avanzati e di carburanti rinnovabili di origine non biologica, come l’idrogeno.

Viene comunque concessa agli Stati Membri la possibilità di scegliere tra due opzioni:

  • Un obiettivo 2030 di almeno il 29% di quota di rinnovabili nel consumo finale di energia del settore trasporti; oppure
  • Una riduzione del 14,5% entro il 2030 delle emissioni di gas a effetto serra, grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili.

In vista della formale adozione da parte del Consiglio e del futuro recepimento nazionale della nuova direttiva, AssoDistil si riserva di approfondire con maggior dettaglio le novità, in particolare la coerenza delle nuove previsioni riguardanti il settore dei trasporti, con gli obiettivi di immissione in consumo dei biocarburanti, su cui da tempo l’Italia ha confermato grande interesse.

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