“La grappa è un’acquavite di vinaccia ricavata da uve prodotte e vinificate esclusivamente in Italia, distillata in Italia”. Così recita il disciplinare della Grappa e da sempre i maestri distillatori lo recitano come fosse una sacra pergamena, preservando l’identità di un prodotto che, piano piano, si è fatto posto tra i distillati del mondo. Di strada ne è stata fatta tanta negli anni dando a questo distillato un nuovo volto e nuova immagine. Se ci voltiamo indietro non serve ricorrere troppo alla memoria per vedere le tappe percorse dalla grappa, o meglio, ‘grappino’ come i consumatori lo chiamavano, quasi fosse un amico intimo, sul finire degli anni ’70. Da lì una vera e propria esplosione ha portato la Grappa alla ribalta del food&beverage, diminuendo la consumazione ma aumentando senza dubbio la qualità. Fino ad arrivare a oggi, quando ‘il distillato italiano’ si appresta a fare la sua comparsa nei mercati del mondo.

Dalla pasticceria al cocktail la Grappa è diventata il distillato adatto a qualsiasi ambiente e qualsiasi occasione. Il livello della qualità si è notevolmente alzato ma a darle un ulteriore risalto sono stati gli impieghi che negli anni le sono stati dati. Un esempio è la pasticceria dove la Grappa è ormai annoverata tra i vari liquori utilizzati per le cosiddette ‘bagne’ per conferire sapore ai prodotti di pasticceria come il Pan di Spagna, tanto da meritarsi una bella citazione sulla famosa rivista “Gambero Rosso”. Oppure la fantasia di alcuni barman che hanno inventato cocktail per con la Grappa facendola conoscere ai più giovani.