La distillazione è un’arte, una tradizione plurisecolare e un ottimo esempio di circolarità. Lo abbiamo ripetuto molte volte ma ogni occasione è buona per ribadirlo. Eppure, nei secoli l’uomo si è sempre adattato per cercare soluzioni alternative per non scartare gli alimenti, perché nel tempo abbiamo conosciuto l’importanza della nostra terra e delle risorse che ci offre, che non vanno assolutamente scartate. Agli inizi degli anni ’50 andava di moda mettere la frutta “sotto spirito”, una soluzione alcolica in cui veniva immerso ogni tipo di frutta, dalle ciliegie ai fichi. Un’usanza che ritroviamo ancora oggi, ovviamente per sfizio o per bontà, ma al tempo serviva per non far marcire il raccolto. Perché nel primo dopoguerra le persone sapevano benissimo che nella bontà di un solo frutto era racchiuso il lavoro e il sacrificio di un anno intero, di una vita passata a faticare nei campi.
La storia che si ripete nel futuro
Ma. Come sempre, impariamo dalla storia per costruire il futuro. Come in questo caso quando con la frutta riusciamo a produrre distillati di qualità. Ne è un esempio la famosa acquavite di pere, molto prodotto e conosciuta in Francia dove si coltivano pere Williams solo con lo scopo di crearci un distillato. Infatti, non è raro passare per le campagne francesi e trovare alberi da frutto completamente adornati da bottiglie di vetro. La loro produzione inizia già dai primi frutti che vengono inseriti all’interno delle bottiglie e fatti maturare all’interno. Ma anche in Germania, Austria e Svizzera, vengono prodotti questi distillati, tanto da avere una certificazione simili alla nostra DOC. Ma l’Italia non è certamente da meno, cambia la tecnica ma la qualità rimane la stessa. Nel nostro Paese, infatti, vengono utilizzati li scarti della pera Williams, andando a creare una vera e propria purea che, successivamente, verrà fatta fermentare con aggiunta di lieviti fino alla distillazione. Il risultato sarà un distillato totalmente limpido e cristallino ma dal sapore ben riconducibile al frutto.
Tra le distillerie italiane che hanno fatto di questa acquavite un vero vanto made in Italy troviamo le distillerie Bertagnolli e Poli, socie di AssoDistil che negli anni hanno sviluppato tecniche all’avanguardia nella produzione di questa acquavite. E poi come non dimenticare Distillerie Deta, anch’essa socia di AssoDistil, che da poco più di un anno ha iniziato la sua scommessa all’interno del mercato dell’acquavite di pere Williams ottenendo anche buoni risultati e riconoscimenti.
Incontro operatori settore distillatorio e ADM-Cert