1. Qual è la differenza tra Bioetanolo e Benzina? 

La differenza è sostanziale: il bioetanolo è alcool etilico prodotto da materie prime agricole, dalla fermentazione e successiva distillazione di biomasse dedicate o anche di scarto, mentre la benzina è un prodotto petrolifero ottenuto dalla distillazione di petrolio grezzo. 

Il bioetanolo è quindi rinnovabile ed utilizzato in miscela con la benzina riduce le emissioni di gas ad effetto serra di oltre il 75% se paragonato alla benzina. Inoltre, a differenza della benzina, il bioetanolo è un biofuel prodotto in Europa in modo sostenibile e come dicevo, appunto, rinnovabile.

 

  1. Secondo lei cosa ostacola l’utilizzo del Bioetanolo, nonostante sia una risorsa disponibile e in grado di ridurre le emissioni?

In Europa l’utilizzo del bioetanolo è molto diffuso per far fronte agli obblighi crescenti di utilizzo di fonti rinnovabili nei trasporti, con una capacità produttiva consolidata da tempo, di circa 10 miliardi di litri all’ anno. In Italia invece, per far fronte agli obblighi, gli utilizzatori finali hanno fino ad ora prescelto un altro componente bio legato però alla filiera del diesel, ossia il biodiesel, non sviluppando quindi parallelamente le due filiere bio, su benzina (bioetanolo) e su diesel (biodiesel), poiché l’obbligo dato dal legislatore era unico e cumulativo.  Dal 2023 invece, finalmente in Italia cambierà l’impostazione, in quanto si riconoscerà l’importanza di avere obiettivi separati per filiera, riconoscendo quindi al bioetanolo il suo ruolo fondamentale nel processo di decarbonizzazione delle emissioni. In questo modo speriamo che l’Italia possa allinearsi agli altri paesi europei.

 

  1. Riusciremo a raggiungere gli obiettivi prefissati per il 2030?

Difficile dirlo anche perché gli obiettivi sia al livello europeo che in Italia sono molto ambiziosi. E’ fondamentale però sottolineare che non esiste una sola soluzione per decarbonizzare i trasporti, ma solo attraverso l’utilizzo di un mix energetico sarà possibile traguardare gli obiettivi. Intendo dire che, per esempio, l’utilizzo di bioetanolo per la filiera benzina deve essere impiegato anche con una miscela più elevata (E10 ed E85), e lo stesso bioetanolo impiegato nella miscela per le autovetture ibride , unito all’ utilizzo del biodiesel per la filiera diesel, ed all’ elettrico rinnovabile per la mobilità cittadina, ed al biometano nelle vetture a metano. Ritengo inoltre che bisogna prediligere le soluzioni che sono già oggi disponibili poiché il 2030 è dietro l’angolo!

 

  1. Oltre ai benefici ambientali, l’uso del Bioetanolo stimolerebbe positivamente anche altri aspetti, come ad esempio quello occupazionale? 

Il bioetanolo sostenibile prodotto da materie prime agricole e da scarti già oggi, in Europa, dà un forte impulso al settore agricolo, indubbiamente.

Ritengo che l’uso del bioetanolo sostenibile in Italia, potrebbe stimolare e fare da trampolino di lancio per nuovi investimenti, soprattutto nel comparto della produzione di bioetanolo avanzato (ossia prodotto da scarti agricoli), e quindi contribuire alla creazione di ulteriori nuovi posti di lavoro. 

 

  1. Qual è il suo “niente è impossibile”

Sono una persona razionale che cerca di utilizzare la logica ed il buon senso, mi autodefinirei “con i piedi per terra”. Non amo le ideologie che si scontrano con i fatti e la realtà. Il mio “niente è impossibile” è la nostra vita all’ interno di un mondo che cambia e che noi dobbiamo rispettare concretamente e non a parole!

 

Maria Giovanna Gulino

CEO Industria Meridionale Alcolici srl