- Mosca cercherà di agire sulla leva commerciale per evitare la morsa delle sanzioni. La Ue potrà permettersi di fare a meno delle messi russe?
La situazione geopolitica, nello specifico il conflitto che si sta svolgendo purtroppo in Ucraina a causa dell’aggressione russa, e le conseguenti sanzioni che sono state avviate nei confronti di Mosca, dimostrano la fragilità del nostro sistema energetico e di approvvigionamento delle materie prime, che vanno dal gas ai fertilizzanti, dai cereali al mais e all’olio di girasole. Questo ci fa riflettere sul futuro della PAC, poiché nessuno fino a poco tempo fa aveva esplicitato che, il mondo del capitalismo così come l’abbiamo conosciuto, potesse essere messo a rischio o che si potesse spostare un’asse commerciale, quello degli USA con l’Europa, verso quello di Russia-Cina. Sicuramente lavorare per una resilienza del nostro Paese, come prevede anche il Pnr è fondamentale, ma è necessario lavorare ancora di più sul multilateralismo perché avere più fonti di approvvigionamento e intessere maggiori relazioni con vari paesi, credo sia la soluzione per evitare che noi, come piccola nazione, possiamo essere schiacciati da questa morsa invisibile.
- Stiamo correndo l’effettivo rischio dell’interruzione della rivoluzione verde? Come potrebbe cambiare la catena distributiva nel caso di una drammatica “decrescita sostenibile”?
Il Green Deal europeo è un progetto fondamentale. Le questioni ambientali non sono sparite perché c’è il conflitto russo-ucraino: il tema del cambiamento climatico, della desertificazione e della salinizzazione dei suoli, rimane comunque. E dobbiamo perseguirlo, rivedendo alcuni percorsi. Il gas era stato scelto come fonte per sostituire il carbone, poi è esploso il prezzo del gas rimettendo in discussione l’utilizzo del carbone. Basti sapere che 1 Kw/h di metano mette in atmosfera 350 grammi di Co2 e il carbone più di 1.000 grammi. Meglio morire di freddo o per i cambiamenti climatici? Questa è una scelta che nessuno vorrebbe avere. Dobbiamo quindi puntare molto sulle energie rinnovabili, che sicuramente devono essere il nostro centravanti, e accelerare l’interconnessione con altri paesi per gli approvvigionamenti, ma ci vuole un’energia di fondo stabile perché, quando accendiamo la luce, non è detta che ci sia a disposizione il vento o il sole. Secondo me l’idea del ministro Cingolani di poter pensare a piccole centrali nucleari come quelle già presenti da anni in molte navi e sommergibili, potrebbe essere una soluzione per rendere il nostro paese più resiliente.
- Prima di una settimana fa, quali erano le prospettive e speranze nei lavori della Commissione e quanto è cambiato nell’arco di pochi giorni?
I lavori della commissione stanno andando avanti anche se hanno avuto un fisiologico rallentamento, vista la pandemia e la mole di decreti in conversione. Però abbiamo ripreso da gennaio a pieno regime, infatti sono state riprese tutte le proposte di legge e stiamo andando avanti con i decreti, insieme ad alcune novità: abbiamo in conversione il decreto Energia e, al di là della classica attività parlamentare, dobbiamo affrontare anche le situazioni di emergenza. Se non ci fosse stato il conflitto russo-ucraino, oggi non si parlerebbe né del decreto Energia, né del decreto Ucraina. Oggi c’è questa priorità e giustamente la dobbiamo attuare.
- Per quanto riguarda AssoDistil, qual è la sua opinione sul lavoro svolto dall’Associazione, come promotrice e rappresentante del settore distillatorio italiano?
AssoDistil è un’importante associazione con la quale ho collaborato sempre molto volentieri e con cui abbiamo portato avanti più di un’iniziativa insieme. Il prossimo convegno in programma è l’ennesima dimostrazione di quanto il settore distillatorio sia un anello fondamentale della circolarità e della valorizzazione dei sottoprodotti, un aspetto che potrebbe fornire una soluzione e dare una risposta a questa crisi energetica. Ora uscirà il FER 2: stiamo dando dei pareri sulla proposta di decreto e credo che sia un buon provvedimento, che valorizza anche le biomasse. Bisogna proseguire su questa strada.