“Il vantaggio dell’uso delle biomasse per produrre energia, rispetto ai combustibili fossili, risiede principalmente nella loro ridotta emissione di gas serra, principalmente CO2, nell’ambiente.” Questo il testo dell’articolo di Tiziano Pozzi per Il Sussidiario.net.
Tra i sottoprodotti della distillazione, infatti, ci sono anche le biomasse (tra cui vinacce esauste e borlande), che possono essere utilizzate per produrre energia rinnovabile per autoconsumo, limitando i costi energetici per le imprese, come ad esempio il biogas (gas ottenuto direttamente da digestione anaerobica).
Come spiegato nel nostro Report di Sostenibilità, ci sono due tipi di emissioni: le emissioni “nette” e le emissioni “ridotte o nulle”.
Le emissioni di gas legate ai combustibili fossili sono dette “nette”.
Le emissioni di gas legate a fonti rinnovabili, come appunto biogas prodotto in distilleria o biomasse residuali utilizzate per produrre energia elettrica, sono “emissioni ridotte o nulle”.
Questo perché l’anidride carbonica generata è pressoché equivalente a quella assorbita dalla biomassa durante il corso del suo ciclo vitale, grazie alla fotosintesi che permette appunto alle piante di “nutrirsi” di anidride carbonica dall’atmosfera per trasformarla, grazie all’azione della luce, in biomassa.
Si può quindi affermare che la combustione di biomasse genera un livello di emissioni notevolmente inferiore a quello prodotto dai tradizionali combustibili di origine fossile.
Molte distillerie sono dotate di impianti di abbattimento delle emissioni, la combustione delle biomasse utilizzate in distilleria non contribuisce sostanzialmente ad aumentare la concentrazione atmosferica di gas a effetto serra.
Potete consultare l’intero articolo su https://www.ilsussidiario.net/news/agricoltura-e-rinnovabili-la-sfida-delle-biomasse-per-ridurre-i-gas-serra/2559112/
Incontro operatori settore distillatorio e ADM-Cert