Sostenibilità
Report di Sostenibilità – Seconda Edizione
AssoDistil ha presentato la seconda edizione del report di sostenibilità sull’attività delle distillerie.
L’industria distillatoria incarna in sé l’essenza della sostenibilità e della circolarità e offre un contributo concreto e significativo al miglioramento della qualità dell’ambiente.
Il 23 febbraio 2023 a Roma è stata presentata da AssoDistil, Associazione nazionale industriali distillatori di alcoli e acquaviti, la seconda edizione del Report di Sostenibilità, realizzata con l’obiettivo di illustrare l’evoluzione nel biennio 2020-2021 dei principali indicatori della sostenibilità ambientale, economica e sociale del comparto.
Il Report è stato stilato grazie al contributo di 12 aziende leader associate ad AssoDistil e rappresentative del settore: Bonollo, Bottega, Gruppo Bertolino, Mazzari, Marzadro, Deta, F.lli Francoli, Bonollo U., I.M.A., D’Auria Distillerie & Energia, Acquavite e Bertagnolli.

La produzione di energia rappresenta uno degli elementi più innovativi dell’industria distillatoria.
Nell’ambito delle fonti energetiche tradizionali è stato minimizzato il ricorso a forme di energia a elevato impatto ambientale privilegiando soluzioni energetiche meno impattanti come il gas naturale, mentre stanno crescendo gli investimenti del settore nell’installazione di impianti fotovoltaici e di biogas a zero impatto ambientale. Molto rilevante è la produzione di bioetanolo sostenibile da destinare al settore trasporti, un biocarburante in grado di abbattere le emissioni del 75% rispetto alla benzina e che sarebbe il componente ideale per ridurre ulteriormente anche le emissioni delle auto ibride, oggi alimentate con la sola benzina.
Le distillerie come esempio di circolarità
Una delle principali materie prime utilizzate in distilleria proviene dalla filiera del vino: in Italia la superficie vitata rappresenta circa il 5% della superficie agricola utilizzata; se si tiene conto che per ogni ettolitro di vino si producono mediamente 18 kg di vinacce, 6 kg di fecce e 4 kg di raspi, si calcola che, se tutti questi sottoprodotti diventassero scarti da smaltire l’impatto ambientale sarebbe equivalente a circa 1.297.800 tonnellate di CO2 prodotte. Grazie al lavoro delle distillerie, invece, molte di queste emissioni sono evitate valorizzando le materie prime, ma anche i sottoprodotti e i residui della distillazione stessa per ottenere diversi prodotti destinati a numerosi settori.
La gestione virtuosa dei rifiuti
La produzione di rifiuti è molto modesta, o quasi nulla in alcuni casi, grazie a un’attenta differenziazione di questi. È interessante notare come il quantitativo di rifiuti non recuperati rappresenti solo lo 0,22% della materia prima alimentata (circa 1.850 tonn/a rispetto a una materia prima in ingresso di circa 900 mila tonn/a).
Nello specifico i rifiuti del settore risultano essere:

85

13

0
Le dichiarazioni dei protagonisti alla presentazione del Primo report di Sostenibilità

”Questa seconda edizione del Report di Sostenibilità evidenzia la convinzione delle imprese che vi hanno partecipato nel promuovere la propria identità di importanti soggetti di sviluppo economico, sociale e ambientale. Evidenzia poi una precisa filosofia di azione orientata alla condivisione dei progetti di crescita con tutti gli stakeholders, con l’obiettivo comune di salvaguardia dell’ambiente e dell’equilibrio socioeconomico.
Antonio EmaldiPresidente AssoDistil

”L’autoproduzione di energia termica ed elettrica dai residui di lavorazione consente di minimizzare l’acquisto di energia dal mercato e ridurre l’impatto ambientale e il costo energetico per le imprese, che altrimenti sarebbe eccessivamente oneroso a causa del notevole input energetico necessario nei processi di distillazione, in particolare negli ultimi mesi in cui il prezzo del metano ha raggiunto valori molto elevati.
Sandro CobrorDirettore AssoDistil