Le bevande spiritose si affermano come prodotti d’eccellenza da promuovere e tutelare. Ad affermarlo è l’Unione europea con l’istituzione del registro ufficiale delle bevande spiritose a Indicazione Geografica. Uno strumento efficace che sarà in grado di tutelare un settore in costante ascesa all’interno del comparto agroalimentare certificato. i due regolamento attuativi pubblicati oggi apportano importanti modifiche all’impianto procedurale vigente nell’Unione europea modificando le regole in materia di domande di registrazione per le Ig, modifiche del disciplinare, cancellazione della registrazione all’utilizzo del simbolo dell’Ue e controllo del rispetto dei disciplinari.
Un grande passo in avanti verso un settore che, sempre più, sta ricomprendo un ruolo importante all’interno del mercato internazionale. La filiera delle bevande spiritose a Indicazione Geografica, infatti, ricopre il 14% del mercato agroalimentare UE con un patrimonio di circa 13miliardi di euro. Una grande fetta all’interno del mercato agroalimentare che in Europa produce un patrimonio di 77miliardi di euro.
“Siamo soddisfatti – dice Cesare Mazzetti, presidente del Comitato Nazionale Acquaviti di AssoDistil – il registro ufficiale finalmente istituito dall’Unione europea fornirà uno strumento molto utile per la tutela e la promozione delle bevande spiritose a Indicazione Geografica. Parliamo di un settore, quello degli spirits a IG, che con oltre 13 miliardi di euro rappresenta una fetta di circa il 14% del mercato globale spirits in Europa. In esso, l’Italia si distingue con le proprie produzioni di pregio, dalla Grappa al Brandy Italiano, alle tante produzioni locali di distillati e liquori già riconosciute a livello di UE. Dopo tanti anni di anticamera, finalmente da ora al mondo degli spirits è stata riconosciuta pari dignità rispetto alle categorie di prodotti agricoli che negli anni sono state valorizzate e protette, come i vini e prodotti agroalimentari. Occorre ora che il governo nazionale si muova velocemente nella stessa direzione dell’Unione europea, per esempio varando il regolamento per riconoscimento dei Consorzi di Tutela, tanto atteso da tutto il settore. Solo attraverso il riconoscimento, infatti, anche i Consorzi delle bevande spiritose a IG potranno operare efficacemente per la difesa, la promozione e la valorizzazione dei prodotti certificati, come già avviene con successo per le altre categorie di prodotti.”
Incontro operatori settore distillatorio e ADM-Cert